Capitolo 3. Dischi e partizioni

Sommario
3.1. Struttura di un disco rigido
3.1.1. Settori
3.1.2. Partizioni
3.1.3. Definizione della struttura del vostro disco
3.2. Convenzioni riguardo i nomi di dischi e partizioni

Se state leggendo questo capitolo, significa che avete optato per un'installazione di Mandrake Linux in modalità "Esperto", il che richiede che abbiate ben chiaro il concetto di partizionamento di un disco rigido. Oppure siete semplicemente curiosi, e anche in questo caso siete i benvenuti :-)

Questa sezione offre una descrizione completa dello schema di partizionamento dischi tipico di un PC. Potrà esservi utile soltanto se intendete impostare manualmente la struttura delle partizioni sul vostro disco rigido. Se non capite quello di cui stiamo parlando, potete tranquillamente ignorare questa sezione: il programma di installazione può fare tutto al vostro posto, automaticamente.

3.1. Struttura di un disco rigido

Un disco rigido, in sostanza, è suddiviso fisicamente in piccoli settori. Una serie contigua di settori può formare una partizione. Entro certi limiti, potete creare tutte le partizioni che volete: ciascuna di esse sarà considerata come un singolo disco rigido.

3.1.1. Settori

Per semplificare, diciamo che un disco rigido non è che una sequenza di settori. Un settore è la più piccola unità contenente dati di un disco rigido, e consiste di 512 byte. I settori di un disco rigido di ( n ) settori sono numerati da ( 0 ) a ( n-1 ).

3.1.2. Partizioni

L'uso di partizioni multiple vi consente di creare molti dischi virtuali all'interno del vostro disco reale. Questa caratteristica comporta molti vantaggi:

  • Sistemi operativi diversi usano strutture diverse (chiamate filesystem) per l'organizzazione dei dati su disco: è questo il caso di Windows e GNU/Linux. La disponibilità di più partizioni all'interno di un solo disco rigido vi permette di installare più sistemi operativi sullo stesso dispositivo fisico.

  • Per ragioni legate alle prestazioni complessive del sistema, un singolo sistema operativo potrebbe preferire partizioni diverse, con filesystem diversi su di esse, in quanto potrebbero essere utilizzate per scopi completamente diversi. È questo il caso di GNU/Linux, che richiede la presenza di almeno una partizione separata, chiamata "swap", da usare per la memoria virtuale.

  • Inoltre può rivelarsi molto utile separare diverse parti del vostro sistema operativo in partizioni diverse, anche se fanno tutte uso dello stesso tipo di filesystem. Nella configurazione più semplice, potreste voler separare i vostri file in due partizioni, una per i dati, un'altra per i programmi. Questo vi permetterebbe di aggiornare il sistema operativo in maniera semplice ed efficace, cancellando completamente la partizione relativa ai programmi, e al tempo stesso lasciando intatta quella relativa ai dati.

  • Errori di tipo fisico su un disco rigido sono, in genere, localizzati in settori adiacenti, e non sparsi per tutto il disco. Se distribuite i vostri file in partizioni, sarete in grado di limitare la perdita di dati causata da eventuali danni fisici del disco.

Normalmente il tipo di partizione identifica il filesystem che dovrebbe essere presente su quella partizione. Ogni sistema operativo riconosce alcuni dei filesystem esistenti, ma non tutti. Per ulteriori informazioni consultate il capitolo relativo ai filesystem di GNU/Linux nel vostro Manuale di riferimento.

3.1.3. Definizione della struttura del vostro disco

3.1.3.1. Il metodo più semplice

La configurazione più classica è quella in cui sono presenti solo due partizioni: una per lo spazio di swap, l'altra per i file[1].

Suggerimento

Per determinare approssimativamente le dimensioni della partizione di swap, una buona regola è quella di considerare un numero pari al doppio della memoria RAM presente sul vostro sistema. Per configurazioni con grandi quantità di memoria (più di 512 Mb), tuttavia, questa regola non è più considerata valida, pertanto in simili casi dovrete usare una partizione di dimensioni minori della quantità di RAM del sistema.

3.1.3.2. Un altro schema di partizionamento molto comune

Un'altra configurazione comune è quella, accennata in precedenza, che prevede la separazione dei dati dai programmi. Per una soluzione ancora più efficiente, è opportuno impostare una terza partizione chiamata "radice" ed etichettata come /. Questa partizione, sempre presente e, come vedrete, essenziale al sistema, provvede a gestire i programmi indispensabili per l'avvio del sistema e quelli relativi alla manutenzione di base.

Pertanto potremmo definire quattro partizioni:

Swap

Una partizione di tipo swap, le cui dimensioni sono approssimativamente pari a quelle della memoria presente sul sistema.

Radice: /

È la partizione più importante: non soltanto contiene i dati e i programmi indispensabili per il funzionamento del sistema, ma funge anche da punto di mount per tutte le altre partizioni.

Le necessità in materia di spazio su disco della partizione radice sono molto limitate, 300 Mb sono in genere sufficienti. Se pensate di installare applicazioni commerciali, tuttavia, che normalmente risiedono in /opt, sarà necessario aumentarne le dimensioni. In alternativa, potete creare una partizione separata per /opt.

Dati e programmi: /usr

La maggior parte dei pacchetti installeranno i loro file eseguibili e i dati necessari in /usr. Il vantaggio di collocare questo ramo dell'albero delle directory su di una partizione separata è che potete condividerla facilmente con altre macchine connesse in rete.

Le sue dimensioni dipendono dalla quantità e dal tipo dei pacchetti che intendete installare. Può variare da 100 Mb per una installazione leggera a diversi Gb per una completa. In genere è sufficiente una via di mezzo di uno o due Gb (decidete in base alle dimensioni del vostro disco rigido).

La directory Home: /home

Qui si trovano le directory personali di tutti gli utenti ospitati dal sistema. Oltre a queste, in genere /home contiene anche le directory necessarie per i servizi HTTP e FTP (rispettivamente per la navigazione su web e i trasferimenti di file).

In questo caso le dimensioni della partizione sono strettamente legate al numero di utenti (e servizi) ospitati, e alle loro necessità.

Una possibile variazione di questo schema di partizionamento è la rinuncia a usare una partizione separata per i file contenuti in /usr: in tal caso, /usr sarà soltanto una directory all'interno della partizione radice /.

3.1.3.3. Configurazioni particolari

Quando installate e configurate il vostro sistema per usi specifici, quali il compito di server web o di firewall, le necessità sono drasticamente diverse rispetto a un normale computer per uso personale. Ad esempio, un server FTP molto probabilmente avrà bisogno di una partizione separata di grandi dimensioni per /var/ftp, mentre il ramo /usr sarà relativamente piccolo. Nel caso di questa e altre situazioni simili, vi incoraggiamo a meditare con attenzione su quali siano i vostri effettivi bisogni prima ancora di cominciare il processo di installazione.

Suggerimento

Se, dopo un certo periodo di tempo, vi doveste accorgere che avreste dovuto scegliere un diverso schema di partizionamento, o differenti dimensioni per le partizioni, sappiate che è possibile modificarne le dimensioni senza che si renda necessario reinstallare l'intero sistema, e che tale operazione è anche, in genere, rispettosa dell'integrità dei vostri dati. Consultate Gestione delle partizioni.

Con un po' di pratica, sarete anche capaci di spostare una partizione particolarmente affollata dal vecchio disco a uno nuovo di zecca. Ma questa è un'altra storia...

Note

[1]

Il filesystem che viene attualmente usato per i file di GNU/Linux si chiama ext2.


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