Capitolo 7. Filesystem e punti di mount

Sommario
7.1. Principi
7.2. Partizionamento di un disco rigido e formattazione di una partizione
7.3. I comandi mount e umount
7.4. Il file /etc/fstab
7.5. Una nota sull'opzione supermount

Il modo migliore per comprendere come funziona tutto questo è fare riferimento a un caso pratico, cosa che faremo in questa sezione. Supponiamo che abbiate acquistato un disco rigido nuovo di zecca, ancora senza partizioni. La vostra partizione Mandrake Linux è piena fino a scoppiare e, invece di ricominciare da capo, decidete di spostare un'intera sezione dell'albero delle directory nel nuovo disco rigido. Dato che il nuovo disco è molto grande, decidete di spostare la directory di maggiori dimensioni: /usr. Ma prima serve un po' di teoria.

7.1. Principi

Come abbiamo già detto nella Guida all'installazione, ogni disco rigido è suddiviso in diverse partizioni, e ognuna di queste contiene un filesystem; Windows assegna una lettera a ognuno di questi filesystem (o meglio: solo a quelli che riconosce), invece GNU/Linux ha un'unica struttura ad albero delle directory e ogni filesystem è montato in un punto della struttura dell'albero delle directory (cioè viene considerato come se si trovasse in quella posizione all'interno della struttura).

Proprio come Windows ha bisogno di un "disco C:", GNU/Linux deve poter montare la radice del suo albero di file e directory (/) in qualche luogo, e lo fa su una partizione che contiene il filesystem di root. Una volta montata la radice, è possibile montare altri filesystem della struttura ad albero su altri punti di mount all'interno di tale struttura. Qualunque directory sotto la directory radice può fungere da punto di mount. Notate, inoltre, che potete montare lo stesso filesystem più volte in punti diversi.

Questo consente una grande flessibilità nelle configurazioni possibili. Generalmente, ad esempio, nei server web un'intera partizione viene destinata specificamente alla directory che ospita i dati del server. La directory che li ospita normalmente è /home/httpd, che di conseguenza funge da punto di mount per la partizione. In Figura 7-1 e in Figura 7-2 potete vedere la situazione del sistema prima e dopo aver montato il filesystem.

Figura 7-1. Un filesystem non ancora montato

Figura 7-2. Il filesystem ora è montato

Come potete immaginare, questa caratteristica offre diversi vantaggi: la struttura ad albero rimane sempre la stessa, sia che stia su un solo filesystem, sia che si estenda su svariate dozzine[1]. Quando lo spazio comincia a mancare, è sempre possibile spostare fisicamente parti importanti della struttura delle directory, cosa che stiamo per fare in questa sezione.

Ci sono due cose che dovete sapere sui punti di mount:

  1. la directory che funge da punto di mount deve esistere;

  2. inoltre questa directory dovrebbe essere vuota: se la directory scelta come punto di mount contiene già dei file, questi verranno soltanto "nascosti" dal filesystem appena montato, e non cancellati, ma non saranno più accessibili finché non verrà liberato il punto di mount.

Note

[1]

GNU/Linux può gestire fino a 64 filesystem montati contemporaneamente.


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