Capitolo 18. La gestione dei pacchetti

Sommario
18.1. Lo strumento primario: RpmDrake
18.1.1. La finestra principale
18.1.2. Pacchetti installabili e installati
18.2. Installazione dei pacchetti
18.3. Disinstallazione dei pacchetti
18.4. Gestione dei supporti
18.4.1. Aggiungere un supporto
18.4.2. Aggiornare i supporti e i pacchetti
18.5. Aggiornare il vostro sistema

Avrete probabilmente notato che il sistema che state usando è costituito da molte piccole parti, come i mattoni di cui è fatta una casa. Nel nostro caso le parti non sono dette "mattoni", bensì pacchetti. Un pacchetto può essere visto come una scatola contenente tutte le componenti necessarie all'installazione e al funzionamento di una particolare applicazione.

L'argomento di questo capitolo è la gestione dei suddetti pacchetti, il che comprende l'installazione di nuovi pacchetti (vale a dire l'aggiunta di nuovo software nel vostro sistema), l'aggiornamento di pacchetti precedentemente installati nel caso vengano pubblicate nuove versioni, e infine la rimozione di pacchetti dal sistema. Questa gestione viene facilitata dalla presenza di alcuni strumenti appositi; ma, nonostante questo, le operazioni appena descritte non sono permesse agli utenti normali, quindi dovrete essere in possesso delle autorizzazioni da amministratore per poter usare gli strumenti che vi andremo a descrivere; se li avviate come utenti normali, infatti, vi sarà chiesta la password di root. Potete comunque avviarli da una linea di comando con sudo.

18.1. Lo strumento primario: RpmDrake

RpmDrake è il programma principale per la gestione dei pacchetti. Potete avviarlo tramite il Centro di controllo, selezionando la voce Software Manager dal ramo Sistema.

Figura 18-1. Il primo messaggio di RpmDrake

Quando lo avviate per la prima volta compare una finestra che vi chiede se volete configurare una "sorgente" per gli "aggiornamenti sulla sicurezza". Parleremo più avanti di questi argomenti, quindi per ora rispondete semplicemente No a questa domanda.

18.1.1. La finestra principale

Appena avviato, RpmDrake effettua alcuni controlli sulla configurazione che possono richiedere del tempo. Una volta completati, comparirà la finestra principale, mostrata in questa figura:

Figura 18-2. La finestra principale di RpmDrake

Come potete vedere, la finestra principale di RpmDrake è divisa essenzialmente in tre parti:

  1. a sinistra trovate una struttura ad albero contenente i nomi dei pacchetti, ordinati per categorie, insieme ad altre informazioni; se lo desiderate, potete passare a un semplice elenco ordinato alfabeticamente cliccando su Lista normale;

  2. in alto a destra potete vedere un riquadro che elenca i pacchetti da voi selezionati. Se fate due click sul nome di un pacchetto in questo elenco, esso sarà rimosso dall'elenco e deselezionato.

  3. in basso a destra sono mostrate alcune informazioni sul pacchetto attualmente selezionato: nome, descrizione dettagliata, elenco dei file contenuti e così via.

Cercate un pacchetto a caso in una qualsiasi categoria (ricordate che basta cliccare sul simbolo + per espandere un ramo della struttura ad albero) e cliccate sul suo nome. Potrete notare che nell'area in basso a destra vengono mostrate informazioni generali sul pacchetto, insieme al nome del suo autore. Nell'Elenco file, invece, compare una lista ad albero dei file in esso contenuti, come quella in figura.

Figura 18-3. La lista dei file contenuti in un pacchetto

Tabella 18-1. Le icone di RpmDrake

Se cliccate sull'etichetta della prima colonna, il punto interrogativo, RpmDrake controllerà se i file contenuti nel pacchetto si trovano già nel vostro sistema.

In caso affermativo saranno contrassegnati con un segno di spunta verde.

In caso contrario, con una X rossa.

Esaminiamo la colonna Dimensione estrema: potete vedere che viene mostrata solo per le directory. La dimensione di una directory è rappresentata dalla somma delle dimensioni dei file in essa contenuti; se la directory non contiene sottodirectory, questo è tutto quello che c'è da sapere. Ma, se una directory contiene una o più sottodirectory, allora la dimensione estrema viene definita come la dimensione della directory più la dimensione estrema di tutte le sue sottodirectory.

Nell'esempio sopra, la directory usr ha dimensione nulla, poiché non contiene alcun file; tuttavia, essa contiene alcune sottodirectory (bin e share), quindi la sua dimensione estrema è la somma delle deep size di queste ultime. La directory bin, invece, contiene alcuni file e nessuna sottodirectory, perciò la sua dimensione sarà uguale alla sua dimensione estrema.

Ora selezioneremo il pacchetto: è sufficiente cliccare sul quadratino che si trova a sinistra del suo nome, e immediatamente il pacchetto sarà aggiunto alla lista nel riquadro Selezionati, nella parte in alto a destra della finestra. Volendo potete compiere la stessa operazione anche cliccando due volte in un punto qualsiasi della riga corrispondente al pacchetto in questione.

Potete selezionare tutti i pacchetti che volete. Potete anche semplicemente dare un'occhiata a tutti i pacchetti disponibili e annotarne alcuni che potrebbero servirvi in un secondo momento. Notate che, anche cliccando su un pacchetto nel riquadro Selezionati, la relativa descrizione sarà mostrata nel riquadro sottostante.

Infine, parliamo del campo di immissione testo Trova: come avrete già immaginato, esso serve a cercare una parola nei nomi di tutti i pacchetti. È sufficiente scrivere la parola e premere il pulsante Cerca, e tutti i pacchetti il cui nome contenga la parola inserita saranno mostrati all'interno del ramo Risultati della ricerca nella struttura ad albero; oppure, nel caso stiate usando la lista normale, saranno gli unici pacchetti mostrati. Attenzione: se volete usare il simbolo "+" nella ricerca (come ad es. in "C++") dovete farlo precedere da un backslash ("\"), ad esempio: "C\+\+".

Nota

Per gli utenti più esperti, segnaliamo che il campo Trova supporta le espressioni regolari, come definite in regexp(7).

Se scrivete un'altra parola e premete di nuovo su Cerca, i risultati della nuova ricerca sostituiranno quelli della precedente. Se volete invece cancellare del tutto i risultati della ricerca, usate il pulsante Ripristina.

18.1.2. Pacchetti installabili e installati

Dal punto di vista di RpmDrake esistono due tipi di pacchetti: quelli Installabili, vale a dire quelli non ancora installati e quelli aggiornabili, e quelli Installati, cioè quelli già installati nel vostro sistema Mandrake Linux e per i quali, sfortunatamente, non è disponibile alcun aggiornamento. Cliccate sulla linguetta corrispondente (subito sotto alla barra dei pulsanti) per passare da un elenco all'altro.

Appena avviato, RpmDrake mostra tutti i pacchetti installabili, come riportato appena sotto la linguetta. Poiché la lista può essere molto lunga, per comodità potete usare il pulsante che si trova sotto le linguette delle schede, che all'inizio conterrà la scritta Tutti: cliccandoci sopra e selezionando Solo aggiornamenti saranno visualizzati solo i pacchetti che sono già installati nel vostro sistema, ma per i quali è presente un aggiornamento nel supporto (approfondiremo in seguito il funzionamento di supporti e aggiornamenti). Potete notare che a sinistra del nome di questi "pacchetti di aggiornamento" viene mostrato un simbolo. Il simbolo mostrato qui, ad esempio, indica gli aggiornamenti disponibili su Cooker, la versione di sviluppo di Mandrake Linux.

Se, tramite lo stesso pulsante, invece di Tutti o Solo aggiornamenti selezionate Solo non installati, vedrete soltanto i pacchetti nuovi, di cui non è installata alcuna versione nel vostro sistema.


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