Mandrake Linux 8.1: Manuale di riferimento | ||
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Indietro | Capitolo 13. Risoluzione dei problemi più frequenti | Avanti |
Effettuare copie di backup del vostro sistema è il solo metodo che consente di ripararlo nel caso sia rimasto gravemente danneggiato per qualche motivo (se, ad esempio, avete involontariamente cancellato alcuni file essenziali per il sistema, o se qualcuno è riuscito a penetrare nel vostro sistema e ne ha intenzionalmente compromesso il funzionamento, etc.). Per essere più sicuri, dovreste anche effettuare copie di salvataggio dei vostri dati personali (file audio, immagini, documenti di testo, messaggi di posta elettronica, rubrica degli indirizzi, etc.).
Dovreste effettuare le copie di backup usando dispositivi di supporto adatti allo scopo (quanto più resistenti e duraturi possibile), e conservarli in un luogo sicuro, possibilmente lontano da quello che è il vostro luogo di lavoro abituale. Potete anche fare due copie di backup, una da tenere nelle vicinanze del computer e l'altra da conservare in un altro luogo. In breve, dovete essere sicuri di poter ripristinare tali backup se volete che tutto ciò abbia un senso.
Probabilmente tutto quello che vi serve è già installato sul sistema; anche il disco di boot dovrebbe trovarsi sempre a portata di mano (ne avete creato uno, vero?). Volendo, è possibile effettuare delle copie di backup usando il solo comando tar e un programma di conversione come gzip o bzip2. Potete vedere un esempio in Esempio di backup usando TAR.
In alternativa, potete usare alcuni programmi espressamente concepiti per questo scopo, quali Taper, Time Navigator, etc.
Ebbene, questa probabilmente è la domanda più difficile che ogni amministratore di sistema si pone quando arriva il momento di effettuare il backup. La risposta dipende da un certo numero di variabili: desiderate fare una copia di salvataggio soltanto dei vostri dati personali, dei file di configurazione o dell'intero sistema? Quanto tempo e/o spazio sarà necessario? Avete intenzione di effettuare il ripristino del backup sulla stessa macchina (o su una sulla quale è stata installata la stessa versione del sistema operativo) oppure su una completamente diversa?
Dato che questa guida si propone di aiutarvi a risolvere i problemi più comuni, ci concentreremo su un metodo di backup che ci consenta di riportare rapidamente il nostro sistema nello stato in cui si trovava prima che si verificasse quel terribile evento che lo ha reso inutilizzabile.
Come regola generale, sarà necessario fare il backup delle seguenti directory: /etc, /home, /root e /var. Se fate un backup completo del contenuto di queste directory avrete messo al sicuro non solo i vostri file di configurazione, ma anche i vostri dati personali (quelli che si trovano nella vostra directory home nel ramo /home). Notate che copiare tutte queste directory potrebbe richiedere un tempo piuttosto lungo, ma si tratta probabilmente del metodo più sicuro.
Uno schema più sofisticato consiste nel fare il backup soltanto dei file di configurazione che sono stati modificati, ignorando quelli che non sono cambiati. Questo approccio richiede una "pianificazione" maggiore, ma permette backup più veloci (e anche un ripristino più veloce) e che possono essere spostati da una macchina (o versione del sistema) all'altra più "semplicemente".
Come passo successivo, vi proponiamo una lista dei file cui dovreste prestare particolare attenzione. Notate che questa lista non è esaustiva, soprattutto se apportate molte modifiche alla configurazione del sistema[1].
Nella directory /etc:
Contiene la configurazione del boot loader LILO. Se usate grub invece di LILO, i file di cui fare il backup si trovano nella directory /boot/grub.
Contiene la configurazione delle partizioni del disco rigido e i relativi punti di mount.
Specifica i moduli da caricare e i loro parametri in base all'hardware presente nel vostro sistema. Potrebbe rivelarsi di scarsa utilità nel caso intendiate effettuare il ripristino su una macchina molto diversa, ma potreste comunque ricavarne delle indicazioni utili.
Contiene le impostazioni di ISAPnP se lo avete utilizzato per configurare le vostre schede ISA Plug & Play.
Il file che raccoglie le opzioni di configurazione di X, il motore grafico di GNU/Linux e di tutti i suoi window manager e ambienti grafici.
Il file di configurazione di cups, il sistema di stampa predefinito di Mandrake Linux.
Se non usate cups, preferendogli il sistema di stampa lpr, allora dovete fare il backup di questo file invece di cups per mettere in salvo le impostazioni della vostra stampante.
Le opzioni di configurazione della shell bash per tutti gli utenti.
Configura l'ambiente di sistema e alcuni programmi che vengono eseguiti al momento dell'avvio del sistema.
La configurazione delle operazioni eseguite da cron a intervalli regolari, per la manutenzione del sistema ad esempio.
La configurazione dei vari runlevel del sistema. In genere un backup di questi file non è necessario, a meno che non abbiate aggiunto un runlevel personalizzato o ne abbiate modificato uno di quelli predefiniti.
Specifica il runlevel predefinito in cui verrà avviato il sistema.
Contiene le impostazioni di ssh. Se effettuate degli accessi remoti è molto importante che questo file venga conservato.
Se sul vostra sistema è normalmente in esecuzione un server web, un server FTP o altri servizi, ricordatevi di fare una copia di backup anche dei file di configurazione relativi.
Nella directory /root e in tutte le home directory degli utenti (/home/nome_dell_utente), le directory che seguono:
Impostazioni dell'ambiente grafico GNOME.
Impostazioni dell'ambiente grafico KDE.
Impostazioni dei programmi Netscape: i preferiti del Navigatore, i filtri di posta di Messenger, etc.
Contiene tutti i vostri messaggi di posta elettronica e dei gruppi di discussione. Certo non volete rischiare di perderli, giusto?
Se usate kmail questa directory contiene tutti i vostri messaggi di posta elettronica. Certo non volete rischiare di perderli, giusto?
Contiene le impostazioni personalizzate per l'uso di ssh. Se utilizzate ssh, fatene una copia di backup...
Contiene le variabili d'ambiente, gli alias e altre impostazioni della shell bash.
Altre impostazioni di bash.
Contiene le variabili d'ambiente, gli alias e altre impostazioni della shell CSH.
Contiene le variabili d'ambiente, gli alias e altre impostazioni della shell tcsh.
Notate che non possiamo menzionare ogni file di configurazione che può essere presente sul vostro sistema perché questo richiederebbe un intero libro. Inoltre i programmi utilizzati variano da utente a utente: se non utilizzate netscape, ad esempio, non è necessario fare il backup dei file e delle directory relativi a netscape, se non usate ssh non è necessario preoccuparsi dei suoi file di configurazione, e così via.
Riassumendo, fate un backup di tutti i file di configurazione dei programmi che usate abitualmente, e di tutti i file di configurazione che avete modificato. Inoltre fate copie di backup di tutti i vostri dati personali, e di quelli di tutti gli utenti del sistema. Non ve ne pentirete, credetemi.
L'altra domanda fondamentale: la risposta dipende dalla quantità di dati che devono essere copiati nel backup, dal tempo che volete dedicare a questa operazione, dalla facilità di accesso ai supporti del backup, e un'altra lunga lista di fattori da prendere in considerazione.
Come indicazione generale, vi servono supporti che siano come minimo abbastanza capienti da accogliere i dati di cui volete fare il backup, e sufficientemente veloci perché l'intero processo non duri un'eternità.
Per aiutarvi nella scelta vi proponiamo una breve descrizione dei supporti di backup comunemente disponibili. Noterete una grande variabilità in termini di capacità, affidabilità e velocità. L'elenco non segue nessun ordine particolare, solo quello in cui ci sono venuti in mente. Notate che il vostro software di backup potrebbe non essere in grado di sfruttarli tutti.
![]() | L'elenco che segue non costituisce certo una rassegna esaustiva di tutti i supporti per backup esistenti, inoltre quanto scritto qui sotto potrebbe cambiare in futuro. Alcune informazioni, come la durata media prevista, sono tratte dai siti web dei produttori e/o da esperienze personali e comuni. Molti punti di vista, inoltre, come giudizi sul prezzo o sulla velocità, possono essere piuttosto personali. |
La sua capacità arriva fino a 1.44 Mb[2]. Sono facili da portare con sé, ma per le necessità odierne lo spazio può risultare del tutto insufficiente. Il modo migliore per trasportare piccoli file. Lenti. Economici. Esiste un lettore di dischetti in praticamente tutti i computer. La durata media prevista è di 4 o 5 anni.
La sua capacità è di 120 Mb. Le dimensioni sono identiche rispetto a quelle di un floppy normale, ma la capacità è almeno dieci volte maggiore. Non altrettanto economici. Necessita di un lettore di floppy speciale, ma quest'ultimo può leggere e scrivere anche i dischetti normali. Potrebbe costituire un buon sostituto per questi ultimi, ma la sua velocità è inferiore rispetto a quella dei drive ZIP. Accessibili in lettura e scrittura. La durata media prevista è più o meno la stessa dei dischi ZIP.
La sua capacità arriva fino a 250 Mb. Malgrado non siano sottili come i floppy, sono comunque facilmente trasportabili, e molto più rispondenti alle necessità odierne. Le caratteristiche generali sono piuttosto equilibrate, per quanto possano risultare ancora un po' costosi. Accessibili in lettura e scrittura. La durata media prevista è di dieci anni per i dischi da 100 Mb, forse qualcosa in più per quelli da 250 Mb.
Negli ultimi tempi la sua capacità arriva fino a 700 Mb, per quanto lo standard sia di 650 Mb. Un supporto molto economico e affidabile. Oggi molti sostengono che la capacità è ormai insufficiente, ma 650 Mb ci sembrano una quantità ragionevole. La sua caratteristica più attraente è data dal fatto che quasi ogni computer sulla faccia della terra dispone di un lettore CD-ROM, per cui possono essere letti praticamente dappertutto. Vengono scritti una volta per tutte, ma in seguito possono essere letti quante volte desiderate (o potete, ad esser precisi...). La durata media prevista è di 20 anni, forse di più se conservati in un posto sicuro e letti non troppo di frequente :-)
Valgono le stesse considerazioni fatte per i CD-R, con la differenza che possono essere formattati e riscritti circa mille volte. Un supporto ragionevolmente economico e affidabile. La durata media prevista è di 15 anni, forse di più se conservati in un posto sicuro e letti non troppo di frequente.
La loro capacità va dai 120 Mb (c'è qualcuno che ha ancora dei nastri così vecchi?) fino a diversi gigabyte. Sono supporti costosi e non molto affidabili (ehi, dopo tutto sono davvero nastri magnetici). Malgrado ciò, la loro grande capacità ne fa il supporto ideale (almeno per il momento) per il backup di server e altri sistemi che ospitano una grande quantità di dati usando un unico supporto, o pochi. Lo svantaggio maggiore è dato dal fatto che l'accesso al nastro è di tipo sequenziale, il che costituisce un grave rallentamento per le operazioni di backup/ripristino; tuttavia le unità a nastro di tipo SCSI sono sufficientemente veloci per i bisogni attuali, e dopo tutto offrono realmente molti gigabyte di spazio per archiviare i vostri file. Lettura/scrittura. La durata media prevista raggiunge i 30 anni per i nastri costruiti secondo le tecnologie più recenti.
Forse vi chiederete se l'autore di questo capitolo ha alzato il gomito una volta di troppo: ebbene, posso rassicurarvi in merito, non è successo niente del genere[3]. Il fatto è che, visto il calo costante dei loro prezzi, i dischi rigidi dovrebbero essere considerati seriamente anche come un possibile supporto per i vostri backup. Sono piuttosto economici, offrono un sacco di spazio (fino a 100 Gb al momento in cui sto scrivendo), e sono molto affidabili e veloci, i più veloci tra tutti i supporti descritti in questo elenco. Se possedete un computer portatile questa possibilità potrebbe esservi preclusa[4], ma sui vostri sistemi da scrivania aggiungere un disco rigido in più per scopi di backup potrebbe essere un'ottima scelta. In effetti, potreste anche evitare di aggiungere un nuovo disco rigido ed effettuare i backup su quello che avete, ma questa potrebbe rivelarsi una pessima idea poiché non vi mette al riparo nel caso di un guasto del disco rigido.
Sono disponibili sul mercato anche altri dispositivi basati su supporti rimovibili (l'ORB di Castlewood, e il JAZ di IOMEGA, ad esempio) che offrono un buon rapporto prezzo/prestazioni e sono adatti per effettuare backup. Alcuni sono stati persino propagandati come "sostituti per i dischi rigidi" (il JAZ, ad esempio), ma quando usati come dischi rigidi la loro durata potrebbe risentirne a causa delle limitazioni nella loro progettazione: in effetti non sono dischi rigidi. I vostri risultati possono variare sensibilmente, comunque, quel che dovete fare è scegliere saggiamente (usando un pizzico di buon senso) in base ai vostri bisogni, e ... buona fortuna!
Ebbene, forse queste non possono essere considerate dei "supporti" veri e propri, ma vi accenneremo rapidamente in quanto si tratta di una buona scelta se non dovete fare il backup di centinaia di megabyte di dati.
Se il vostro ISP (il fornitore di servizi Internet) mette a vostra disposizione una certa quantità di spazio sul proprio server potreste utilizzarlo per copiarvi i vostri file oltre alle pagine web. Sul web troverete molte offerte di servizi di stoccaggio dati remoto. Se, invece, avete una rete di cui fanno parte due o più macchine, potete effettuare i vostri backup su una macchina "remota" della vostra rete (diversa da quella che necessita di un backup, naturalmente...).
Tenete presente che effettuare dei backup "remoti" può rappresentare una falla nella sicurezza del vostro sistema, per cui non copiate il vostro archivio top secret e neppure i vostri file più importanti su backup remoti. Vi ricordiamo, inoltre, che in caso di blocco irreversibile del sistema probabilmente non potrete nemmeno connettervi a un sito remoto per recuperare i vostri file...
In conclusione, ricordate che potete anche usare più supporti diversi contemporaneamente seguendo una vostra strategia di backup: nastri e CD-R, dischi rigidi e nastri, dischi rigidi e CD-R, etc.
Ci sono molti modi di organizzare un piano per effettuare dei backup a intervalli regolari. In questa sezione ve ne proporremo alcuni. Ricordate che non sono obbligatori, non sono i migliori, né, tanto meno, gli unici possibili. Sono delle indicazioni generali che potrebbero tornarvi utili per costruire una vostra strategia di backup.
È possibile scegliere fra molte strategie diverse, in gran parte dipendono dal tipo di supporto che utilizzate, da quanto spesso i vostri dati cambiano, e da quanto importanti questi dati sono per voi o per la vostra azienda. Secondo una di queste strategie, ad esempio, è necessario effettuare un backup completo ogni fine settimana, e un backup incrementale (dei soli file che sono stati modificati) ogni giorno; è inoltre previsto un backup completo ogni mese, da conservare in due copie diverse in due luoghi diversi. Questa strategia può dimostrarsi utile per un'azienda, ma non per l'utente di un singolo computer. Per i vostri dati personali potete seguire uno schema di questo tipo: effettuare una copia settimanale dei vostri file sul disco rigido, e ogni mese copiare questi backup su CD-R o nastro.
Adesso vi proponiamo un piccolo script di backup che usa tar per effettuare un backup completo della vostra directory home.
![]() | È necessario avere i permessi di lettura sui file e di lettura ed esecuzione sulle directory di cui si vuole fare il backup, altrimenti l'operazione non avrà successo. |
#!/bin/bash # Questo script crea un backup compresso della vostra directory home # in un file chiamato backup.tar.gz o backup.tar.bz2, a seconda dello # schema di compressione usato. BACKUP_DIRS=$HOME # Rimuovete il commento della riga seguente se volete dei backup # compressi con GZip #tar cvzf backup.tar.gz $BACKUP_DIRS # Con questo comando effettuiamo il backup usando BZip... tar cvjf backup.tar.bz2 $BACKUP_DIRS |
#!/bin/bash # Questo script crea un backup compresso di tutte le directory # specificate e copia il file che ne risulta in una directory # di nostra scelta. BACKUP_DIRS="$HOME /etc /etc/rc.d" BACKUP_FILENAME=`date`+%b%d%Y BACKUP_DEST_DIR=$HOME # Rimuovete il commento della riga seguente se volete dei backup # compressi con GZip #tar cvzf $BACKUP_DEST_DIR/$BACKUP_FILENAME.tar.gz $BACKUP_DIRS # Con questo comando effettuiamo il backup usando BZip... # Marcate la riga seguente come commento se volete dei backup # compressi con GZip tar cvjf $BACKUP_DEST_DIR/$BACKUP_FILENAME.tar.bz2 $BACKUP_DIRS |
Naturalmente in seguito potete spostare il file tar.bz2 o tar.gz prodotto dallo script su qualsiasi supporto desideriate. Potete anche effettuare direttamente il backup su un supporto di vostra scelta, purché vi accertiate di averlo montato su una directory e di aver cambiato la variabile BACKUP_DEST_DIR dello script in modo che punti a tale directory. Vi incoraggiamo a migliorare ancora questo script e a renderlo più flessibile.
Per il ripristino di backup prodotti in questo modo, per favore consultate Esempio di ripristino usando TAR.
[1] | Ma se siete in grado di personalizzare a fondo il vostro sistema, probabilmente non avreste comunque bisogno di questa lista. |
[2] | In effetti possono essere formattati fino a 1.92 Mb usando SuperFormat e il vostro lettore standard, ma questa è un'altra storia... |
[3] | N.d.T.: Anche perché l'autore di questo capitolo è astemio :-) |
[4] | Se il vostro portatile è relativamente recente potrebbe offrire lo spazio per l'installazione di un secondo disco rigido. Inoltre usando la porta USB o la porta parallela è possibile collegare dei dischi esterni. |